La natura raddoppia la sua bellezza in uno specchio d'acqua, invitando a una quiete che è un riflesso interiore. Luce al neon e colori in cammino. L'arte si accende nel vicolo, un riflesso del volto che l'espressività umana dona alla notte urbana. Due ritmi si incontrano sull'asfalto. La cura nel passo lento, riflesso della sollecitudine, accanto al movimento veloce della città. Una pausa in sequenza. Sul bancone, le tazze vuote sono il riflesso di un rito quotidiano, un momento di piacere appena concluso. Il lavoro in movimento si ferma di fronte a un muro. L'uniforme, riflesso della gig economy, incontra l'urgenza di una voce che la strada ha voluto lasciare. È la pace che pretende, per un attimo, di essere l'unica consegna. Un eroe in scatola, esposto alla storia. Il riflesso dei sogni d'infanzia si proietta sulle pareti severe della città. Passi leggeri lungo il fiume. L'autunno si riflette, duplicando il percorso e il silenzio del momento. Il cristallo contemporaneo non fa che amplificare la sua storia: un riflesso di Torino in cui il nuovo incontra, e riverbera, l'iconico. Dove il tempo si è fermato. Un corridoio vuoto, un luogo di riflessione sull'eco delle voci passate e la luce che filtra appena dall'oblio.