Ritratto scattato per vie di Torino nato quasi per errore: la natura sovrasta il soggetto e la parete classica di un palazzo del centro. In un pomeriggio qualsiasi prova a prendere il tram senza una meta. Spegni il cervello e scopri nuove prospettive di una città fantastica. Una visione nuova della Galleria Subalpina: si spengono le luci dorate per lasciare spazio all'ombra. Così Torino cade nell'oscurità, tanto paurosa quanto affascinante. In una città dove tutto corre, ogni tanto bisognerebbe fermarsi a osservare il presente o, perché no, pensare a qualche ricordo passato prima di catturare il futuro. Sei come sei, non importa cosa pensino gli altri. La diversità è relativa, un'aggiunta di colore alla monotonia odierna. Un ragazzo che si aggira per Piazza Carignano regalando attimi di magia. Possiamo vedere tutto di lui tranne il particolare più importante: la faccia. Una piccola grande verità nascosta. Questo ragazzo sta lì seduto in pace, nei giardini di Piazza Castello: si isola dal mondo intero, contemplando il panorama urbano. Viene dalla Germania, ma Torino è ormai casa sua. La seconda vita di una bottiglietta di plastica raccontata dalla prospettiva di un cagnolino che gioca con il suo padrone: un oggetto considerato ormai spazzatura rappresenta in questo scatto il collegamento tra l'uomo e il suo amico a quattro zampe. Sua altezza, l'Obelisco di Piazza Savoia. Costruito per volere di una parte della popolazione attraverso una raccolta fondi, rappresenta la capacità di cooperazione dei cittadini.